A Monza i ladri avevano sottratto a una donna 1.500 euro con due prelievi compiuti in pochissimi minuti. Per l’Abf, la cliente non ha responsabilità
Monza, 26 aprile 2023 – A Monza, grazie all’intervento dell’Arbitro Bancario Finanziario, si risolve positivamente un altro caso di furto del bancomat. La donna protagonista della vicenda si trovava al supermercato quando dei malviventi le hanno sottratto dalla borsa la sua carta di debito. Prima che facesse in tempo a rendersene conto e a richiedere il blocco del dispositivo di pagamento, i ladri le avevano già portato via 1.500 euro attraverso due prelievi compiuti a pochissimi minuti l’uno dall’altro. La Banca si è rifiutata di disporre il rimborso, affermando che la cliente non aveva custodito correttamente la carta, ma l’Abf ha invece stabilito che, trattandosi di “furto con destrezza”, l’associata di Confconsumatori non aveva colpe e aveva diritto a essere risarcita.
LA DECISIONE DELL’ABF
Le operazioni fraudolente sono state compiute con estrema rapidità: dopo aver rubato il bancomat, i ladri, in soli tre minuti, sono riusciti a effettuare due prelievi rispettivamente da 250 e da 1.250 euro, in due diversi sportelli ATM. Sapendo di avere agito correttamente – conservando separatamente i codici di sicurezza – e di avere bloccato appena possibile la sua carta, la donna ha inviato reclamo alla Banca per poter recuperare le proprie somme. L’Istituto ha però negato il rimborso, affermando che “la carta risulta essere stata lasciata, per un certo lasso di tempo, in luogo non presidiato e comunque al di fuori del Suo controllo (incauta custodia)” e anche davanti all’Abf ha continuato ad attribuire alla cliente la “colpa grave” di avere custodito incautamente lo strumento di pagamento e il relativo codice PIN segreto. Alla fine, ci ha pensato l’Abf a fare chiarezza, dando ragione all’associata e accogliendo il suo ricorso. Nella pronuncia si legge infatti che la Banca non ha “fornito elementi sufficienti per considerare caratterizzata da colpa grave la condotta della ricorrente, che, sulla base di quanto dalla stesa riferito, è stata vittima di furto con destrezza dello strumento di pagamento”. Come in altre vicende analoghe, l’Abf ha dunque affermato che quando si realizza la fattispecie di furto con destrezza degli strumenti di pagamento, viene meno la responsabilità per omessa violazione degli obblighi di custodia da parte delle persone derubate.