Mettiamo a disposizione dei turisti italiani la lettera da inviare per ottenere il rimborso in denaro delle somme corrisposte per l’acquisto dei pacchetti turistici cancellati in seguito al diffondersi del Coronavirus, in virtù delle leggi e dei provvedimenti adottati dalle Autorità pubbliche italiane e delle altre nazioni.
Come si ricorderà, la legge del 25 febbraio 2022, n. 15, aveva prorogato ulteriormente la durata dei voucher per i pacchetti turistici portandola da 24 a 30 mesi. Questo periodo per molti voucher è già scaduto, per altri sta scadendo.
LA LETTERA PER OTTENERE IL RIMBORSO – La lettera dovrà essere inviata all’organizzatore del viaggio a cui è stata pagata la somma e che ha emesso il voucher. Solitamente l’organizzatore è il tour operator, ma in virtù delle disposizioni legislative vigenti possono esserlo anche le agenzie di viaggi, comprese quelle online, che in genere si limitano a vendere.
È opportuno verificare a quale soggetto rivolgere la richiesta, in quanto, appunto, molte volte il voucher è stato emesso proprio dall’agenzia, che si è limitata a vendere, e non dal tour operator che aveva organizzato il viaggio. In questi casi consigliamo di rivolgere la richiesta a entrambi. Invitiamo comunque a prestare la massima attenzione perché per i rimborsi dei biglietti aerei abbiamo assistito a uno “scarica barile” tra compagnie e agenzie venditrici dei biglietti: speriamo che per i pacchetti turistici non accada la stessa cosa.
Ricordiamo che il rimborso dovrà essere integrale, senza nessuna decurtazione a qualsiasi titolo, e dovrà avvenire entro 14 giorni dalla ricezione della richiesta.
Ci auguriamo che gli operatori turistici che fino a oggi hanno beneficiato delle varie proroghe non frappongano ostacoli, né assumano atteggiamenti dilatori. Infatti l’esperienza ha insegnato purtroppo che in questi due anni i consumatori che, non avendo la possibilità del rimborso in denaro, volevano utilizzare i voucher si sono trovati di fronte a comportamenti vessatori da parte di tour operator e agenzie di viaggio. Ad esempio, la pretesa di applicare penalità, l’obbligo di vacanza nello stesso luogo o l’integrazione di ulteriori somme che, in sostanza, facevano venire meno l’effettività del valore del voucher.
“È giunto il momento dei rimborsi, che devono arrivare presto e nei termini previsti, soprattutto in questo periodo di crisi, affinché le famiglie possano magari destinare le somme a finalità non di svago ma a quelle cogenti esigenze di vita quotidiana sotto gli occhi di tutti – hanno dichiarato Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori e l’avvocato Carmelo Calì, Responsabile nazionale trasporti e turismo – In questo caso, con le proroghe, lo Stato ha perso perché non ha protetto, come avrebbe dovuto, i cittadini”.